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Mostra collettiva HOMO FABER: la fucina del dio Vulcano
Rifugio Antiaereo – Palazzo degli uffici dell\’EUR Roma
dal 19 al 26 giugno 2008
Il presupposto è che l\’uomo, come il dio Vulcano dalle viscere della Terra, in ogni suo atto creativo è in solitudine e in un luogo desolato. Nell\’immaginario collettivo, letterario e artistico, l\’ispirazione creativa avviene in un luogo come quello espositivo, che verrebbe trasformato in una moderna fucina di Vulcano.
Il tema della mostra è dedicato all’elemento principe di ogni manifestazione artistica: l’ispirazione.
L’indagine condotta dagli autori parte dal luogo, innanzitutto mentale, dove l’ispirazione trova origine e dal rapporto che questo luogo ha con l’uomo-artista. Presupponendo che il genio creativo sia la parte più pura e caratteristica dell’essere umano, ossia quella dote intellettuale che genera il senso del sublime, la parabola in base alla quale l’intuizione si concretizza in ispirazione passa immancabilmente attraverso quel particolare luogo dell’anima dove la coscienza umana fa esperienza dell’infinito cosmico.
Per arrivare all’oggetto artistico positivo, l’ispirazione ha bisogno di concretizzarsi attraverso le mani dell’uomo. Questo ulteriore passaggio creativo avviene in un luogo fisico preciso, lo specchio tangibile di quella dimensione spirituale nella quale l’ispirazione ha trovato sostanza.
L’uomo-artista, dunque, è da una parte il medium attraverso il quale si svela l’intuizione di un’idea universale, dall’altra il faber che manualmente concretizza questa idea.
Il rapporto che intercorre tra l’artista e questo doppio luogo, spirituale e tangibile, non può che essere privato, intimo e soggettivo. Seguendo questa interpretazione, l’artista diventa l’erede dell’antico mito di Vulcano, il fabbro degli dei che lavora in solitudine nelle viscere della Terra. Storpio, ma dotato di capacità manuali incredibili, Vulcano è il più umano degli dei proprio perché imperfetto e votato alla fatica del lavoro artigiano. Come ogni artista, il dio delle arti manuali basa la propria abilità sulla tensione tra ispirazione e lavoro pratico, una tensione meditata innanzitutto nel luogo dell’anima.
La suggestione dello spazio interiore si adatta perfettamente al luogo dove la mostra è stata allestita: le anguste stanze del rifugio antiaereo dell’Eur, decontestualizzate dalla loro funzione originaria, sono state reinterpretate come l’anfratto intimo dove ogni artista trova il proprio estro e la traduce in immagini.
Le sale d’esposizione, dunque, sono state trasformate in una moderna fucina di Vulcano dove gli autori in mostra raccontano l’intimo rapporto con il proprio luogo d’ispirazione.
Alla mostra (già patrocinata da EUR S.p.A. e dal Municipio Roma XII) espongono:
Giampiero Abate
Emanuele Tubertosi
Serena Sorrenti
Silvia Belviso
Massimo Fogliazza
Antonio Fucito
Fabio Abbati
Agostino Dimitri
Arturo Corinto