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Artista innovativo, scenografico e potente, Giampiero Abate con la sua personalissima espressione mette chiaramente in relazione la nostra grande tradizione artistica con la tecnologia più avanzata fino a condurre lo spettatore all’interno dei suoi dipinti per immergerlo in una dimensione irreale e sospesa, emozionale ed interattiva.
Le sue figure colpiscono per la perfezione esecutiva e la precisione quasi chirurgica di ogni dettaglio.
Ma quelle pose statuarie e immobili e quegli sguardi fissi e assenti rimandano immediatamente ad altre realtà, ad altre dimensioni, a vere e proprie visioni dal sapore onirico, surreale e ultraterreno.
Così verità e finzione, possibile ed impossibile, vita e morte si fronteggiano e convivono in opere di grande partecipazione e intensità emotiva.
Pittura che nella sua bellezza estetica e nei risultati raggiunti ci porta a riflettere sul senso della vita e della esistenza, ma, soprattutto, sulla nostra incapacità di saperci accettare quali essere finiti e mortali.
Allora emerge, fortissimo, il senso dell’umana fragiltà e la consapevolezza che la vera ricchezza non è quella del corpo, effimera e passeggera, ma quella interiore, l’unica che non sfiorisce mai, l’unica che non si può abbattere e si esalta con il passare del tempo.
Luciano Carini
GALLERISTA E CRITICO D’ARTE
Gallerista e critico d’arte Luciano Carini, curatore aggiunto e membro della Commissione del Padiglione Guatemala, uno dei più ammirati di tutta la cinquantaseiesima Biennale d’arte di Venezia.