
Ultrareale
Giampiero Abate in Ultrareale ci invita a riflettere su come, in una società votata alla perfezione, soprattutto estetica, l’arte trova il proprio spazio all’interno del dialogo tra il reale e l’ideale. Il bello artistico diventa così una domanda sui nostri bisogni e sulle nostre aspirazioni più profonde.
L’artista presenta lavori inediti, realizzati con la tecnica precisissima dell’acrilico ad aerografo su tela, di una pulizia formale impeccabile, e parte dai cinque solidi platonici – gli unici poligoni regolari con spigoli e vertici equivalenti che inscritti in una sfera hanno tutti i propri vertici sulla sua superficie – per un’indagine che affonda le proprie radici nella storia dell’arte e della scienza. Citate da Platone nel Timeo, studiate da Piero della Francesca e da Paolo Uccello, analizzate da Luca Pacioli e illustrate da Leonardo da Vinci, le cinque figure, simbolo della perfezione dell’universo, divengono con Abate cuore pulsante del dipinto.