
Oggi lo abbiamo intervistato…
MYAR: Nel tuo lavoro, oltre all’aerografia, impieghi molto il digitale: dalla progettazione con software 3D alla visione in realtà aumentata e stampa 3D. È presente, inoltre, una composizione cinematografica con luci tagliate, teatrali. Ciò tende a creare un’armonia dei corpi così perfetta da strapparli da una “dimensione reale” per proiettarli in scenari di una “dimensione parallela”?
GA: Esatto. È sempre stata la mia ricerca, ma grazie ai software posso trovare finalmente soddisfazione. Certo, questi facilitano molto il lavoro perché permettono di “costruire” tutta la scena: dalle figure agli oggetti, dall’ambientazione alle luci. È come se avessi a disposizione un palco con le luci teatrali, degli attori o meglio dei ballerini, diversi effetti e, infine, una camera oscura. Con il vantaggio che, una volta “fermata” la composizione, possa girare intorno, sopra, sotto, vicino e lontano, finché non sento di essere arrivato al risultato desiderato.
Importante è anche l’interpretazione sulla tela: dalla “fotografia” in bianco e nero che “scatto”, interpreto con il colore, affinché possa distaccarmi dalla “realtà” e proseguire con l’immaginazione, pur con i suoi ripensamenti in corso d’opera. Non c’è nulla di reale ma parte tutto da una mia visione che successivamente muta in realtà, sfruttando i vari processi.
MYAR: Quanto senti essere ancora incisiva, durante la fase creativa, la tua passione per l’illustrazione pubblicitaria?
GA: Ormai ben poco, ma una traccia rimane; più che altro nella ricerca narrativa, meno scontata della pubblicità che deve essere diretta. Mi piace pensare che, in quello che realizzo, ognuno possa vedere quello che sente. Non deve capire cosa voglio esprimere, ma deve sentirsi scavare nell’anima e percepire le proprie emozioni. Ben diversamente, per esempio, dal linguaggio pubblicitario, il cui scopo è indurre a un acquisto.
MYAR: Il dinamismo è una caratteristica imprescindibile nella percezione dei tuoi lavori…
GA: Assolutamente sì. Si vede anche dalle mie primissime produzioni. Un tempo ricercavo riferimenti fotografici dalle foto dei giornali, eh sì prima dell’avvento del web, e questo mi fa sentire vecchio! Poi ho continuato tramite i primi archivi fotografici del web e, infine, dal 3D.
Trovo affascinante come un movimento del corpo trasmetta un messaggio o un’emozione. Per me il corpo è armonia, perfezione, grazia e potenza, delicatezza e forza; può dire tutto o non dire niente, può essere protagonista di una scena o un perfetto contorno.
Mystery Artroom di Laura Catini è una pagina dedicata alla presentazione del lavoro di artisti contemporanei e dell’arte pubblica italiana. Accompagna il pubblico alla scoperta del mistero racchiuso all’interno delle loro opere.
https://www.instagram.com/mystery.artroom/
https://www.facebook.com/mysteryartroom/